Puoi spiegare meglio come un’azienda potrebbe approcciarsi alla Business Intelligence?
Dobbiamo partire innanzitutto da un presupposto fondamentale: la Business Intelligence non è solo un software, ma un insieme di metodologie, processi e tecnologie. Il servizio offerto da Veltis è prima di tutto una consulenza, perché ogni azienda è un caso a sé. La conoscenza del tipo di business, dell’organizzazione aziendale, dei sistemi IT di cui l’azienda è dotata, delle modalità di raccolta dei dati, è fondamentale per proporre e configurare un sistema di Business Intelligence realmente efficace. Ecco perché prima “prendiamo le misure”, poi confezioniamo l’abito, difficilmente uguale a un altro. La Business Intelligence è un servizio personalizzato. Quindi il primo passo è un incontro esplicativo e conoscitivo.
Come si arriva alla consapevolezza di aver bisogno di Veltis?
Le aziende che non hanno ancora un sistema di BI, devono entrare nell’ottica di considerare che dispongono, tutte indistintamente, di un grande tesoro: i dati, registrati nei sistemi gestionali o in altri software in uso. Dati di produzione, tempistiche, magazzino, fatturazione… ovvero tutto ciò che viene memorizzato durante il normale svolgimento delle attività aziendali. Grazie alla digitalizzazione, il dato non si esaurisce nella raccolta, ma può estendersi su altri livelli: se opportunamente estratto, rielaborato, messo in correlazione, può fornire informazioni impensabili. Queste elaborazioni, sostenute da algoritmi e funzioni statistiche e matematiche, possono essere un motore incredibile per progettare nuovi scenari di business o per orientare meglio le proprie attività.
Facciamo degli esempi?
Un’analisi delle vendite in Business Intelligence può far capire che una particolare bottiglia di vino viene preferita dalle donne e un’altra viene venduta solo in una certa fascia di età: il reparto marketing con queste informazioni potrà agire con campagne più mirate.
Un’analisi dei costi di produzione svolta in un progetto BI può mettere alla luce costi che prima non venivano considerati o venivano calcolati in modo errato. La Business Intelligence è usata anche per il controllo degli errori: in questo campo credo che la consulenza sia fondamentale.
Un altro ambito è quello dell’analisi forecasting (previsionale): grazie ad algoritmi, serie statistiche e temporali possiamo fornire indicazioni sull’andamento futuro anche per singola linea di business.
Una domanda di parte: perché Veltis e non altri?
Perché Veltis è nata per costruire l’abito su misura, perfetto per chi lo indossa, così come deve essere ogni progetto di Business Intelligence: su misura del cliente. Molte aziende hanno già software che permettono di estrapolare i dati, software di base che vanno certamente bene, ma non approfondiscono determinati indici utili al business oppure vengono usati al minimo delle loro potenzialità, o ancora sono troppo generici per essere realmente adatti; per cui le aziende si trovano spaesate o, ancora peggio, con dati errati e incompleti: è qui che Veltis interviene per l’ingegnerizzazione e l’ottimizzazione delle soluzioni BI. Con l’avvento della self-service BI molte aziende hanno potuto approcciarsi a questo mondo, ma per maneggiare i dati in modo professionale occorre essere guidati in un percorso di data management da consulenti professionisti della materia. Noi cerchiamo di andare a fondo, prima con l’analisi, poi con l’implementazione e infine con un’assistenza continuativa: i servizi di consulenza Veltis tendono a un obiettivo di qualità più che di quantità.
Possiamo dire che i software di BI sono una sorta di estensione dei sistemi gestionali di Sistemi Tre?
Certo, la base dati proviene principalmente dai gestionali, nel caso specifico dai prodotti Esolver e Galileo, ma anche dal CRM Eweb, sviluppato internamente. Tramite gli assistenti Sistemi che operano all’interno delle aziende riusciamo a cogliere le esigenze degli imprenditori ed elaborare già proposte di base. Anzi, credo che gli assistenti stessi siano gli “alfieri” che meglio potrebbero iniziare a suggerire alle aziende di sfruttare i propri dati. Così come le figure chiave interne all’azienda. Deve esserci la consapevolezza, come dicevo all’inizio, che le aziende posseggono un grande tesoro poco utilizzato: occorre dire loro che possono capitalizzarlo.